Inesorabilmente cade. Granello,
un'anima si aggrappa, la sabbia
scivola nell'assoluto. E' il Nulla.
E le apparenze sono lasciate sole.
Speranze, sogni, desideri e paure
nel vortice del destino. Vana gloria,
frantuma cristalli. Riflessi appannati
dal desiderio. Poeta solitario. Tu!
Il tuo gesto solidifica le immagini.
Frammenti di vita, lasciati morire,
abbandonati nell'oceano senza costa,
galleggiano, riflettono luce, il Sole.
Da sempre esistito, sei quel che eri. Tu!
quel che sarai: il sogno di lei, lontana
nel tempo che deve ancora venire. Tu!
Muto, canti la tua canzone: tre donne.
Nude, corrono, dentro urlano, gioiscono,
piangono e ridono. La luce della nebbia
confonde i confini, sale la rabbia, desiderio
inconfessabile, stop! Scende la sabbia.
Carezza, lontana dal tempo, dal mare,
incontra la gioa. L'ampolla di vento,
di acqua, di nebbia e di sale, la paura
ingoia, della vita. Invisibili punti distanti.
E' la memoria, lavorata dal tempo.
Mario Scippa, poeta italiano contemporâneo
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